MUSEO EGIZIO di TORINO – GALLERIA dei RE e degli DEI… LE SFINGI

Ripercorriamo un suggestivo e magico angolo di questo straordinario Museo, per smarrici tra statue, sarcofagi e sfingi… Sfingi che ci seguono con sguardi distaccati ed enigmatici… tra specchi, luci soffuse, penombre e riflessi di pietre e metalli…
Trionfano le sfingi di Amenofi III, Ramesse II e altre.
La Sfinge! Questo straordinario monumento è assurto a simbolo dei misteri che ancor oggi circondano la civiltà egizia. (misteri che studi ed inarrestabile ricerca, continuano a svelare) .
In realtà non ha nulla di misterioso, né di mitologico; ha, invece, come tutte le statue egizie, una ben precisa funzione: quella di proteggere.
“Proteggo la cappella della tua tomba
sorveglio la tua porta…” sta, infatti, scritto su un esemplare risalente alla XXVI Dinastia.
Corpo leonino e testa umana, sulla fronte l’urex, il cobra reale, la Sfinge simboleggia la natura divina del Faraone
Come ogni altro tipo di scultura, anche la sfinge, dunque, corrispondeva ad una tipologia specifica ed alla funzione cui era destinata; lo scopo non era solo celebrativo o estetico e neppure commemorativo, ma piuttosto un mezzo per proiettarsi “magicamente” in un’altra dimensione.
Le due meravigliose sfingi in arenaria ritraggono Amenopeth III nel corpo leonino con volto umano, ad indicarne la natura divina e solare. Risalenti alla XVIII Dinastia e provenienti da Tebe, erano collocate a protezione del Tempio.

Lo stesso sovrano si presenta in un suggestivo gruppo statuario di granito rosa e nella piena espressione della sua natura divina, protetto dall’Ariete Sacro. Faceva parte di in una selva di sfingi che fiancheggiavano l’ingresso monumentale ai due templi di Tebe

Ed ancora un incontro magico: la sfinge di Ramessse II. Faceva parte di una coppia, però, la mancanza di iscrizione crea dubbi sulla sua datazione; presumibilmente risale ad epoca ramesside durante il quale, tra l’altro, vi fu una vasta produzione di sfingi.