“…Quando lo sento parlare, il mio cuore si mette a battere più forte di quello dei Coribanti in delirio e mi emoziono sino alle lacrime: e ne ho vista di gente provare le stesse emozioni. Ora, ascoltando Pericle ed altri grandi oratori, mi accorgevo certo che parlavano bene, ma non provavo niente di simile: la mia anima non era travolta, non sentiva il peso della schiavitù in cui era ridotta.”
E’ PLatone che fa l’elogio alla Parola di Socrate
Il fascino della Parola strugge l’animo fino alle lacrime. E’ immenso. Profondo.
Anche il suo potere lo è.
La parola ha un immenso potere. Può rallegrare, consolare,rasserenare, sostenere, ma anche ferire, abbattere,intimorire, stroncare. Certe parole accarezzano l’anima, la colmano di dolcezza e sorrisi e disarmano invece malevolenza ed aggressività. Parole amabili e garbate, sorgenti di empatia, quella immedesimazione negli altrui sentimenti… Fonte di bellezza, armonia, fantasia, immaginazione, gioia, poesia… Poesia! Quante meravigliose liriche! Liriche d’Amore… Inni all’amicizia, al coraggio, alla vita…
Quanto immenso è il potere della Parola.
Potere nefasto quando feriscono l’anima, la schiacciano, la uccidono.
“Se una frusta ti colpisce, ti lascia il segno sulla pelle,
ma se ti colpisce la lingua, ti spezza le ossa.” sta scritto nel “Libro del Siracide”, la Bibbia Cattolica, e ancora:
“La spada uccide tante persone,
ma ne uccide più la lingua che la spada.”
Immensa, dunque è la capacità di ferire della Parola.
Parola usata per colpire, ferire, uccidere… insultare, aggredire, annientare… mentire, calunniare, ingannare… produrre una lacerazione difficile da ricomporre o rimarginare, perché la Parola resiste al tempo. Immenso è il potere della Parola, ma nostro è il potere di svalutarla oppure esasperarla, nostra la responsabilità di fare della Parola un uso accorto ed intelligente oppure uno strumento offensivo, provocatorio, tossico.